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PAOLO PIANETTI

Tornava da Cremona dopo una visita fatta al figlio…muore sulla strada del ritorno e lascia un vuoto incolmabile


Con il vostro consenso mi sento libera di manifestare gran parte della disgrazia che coinvolge i familiari vittime degli incidenti stradali,delle conseguenze e delle innumerevoli cicatrici morali e psichiche.

Lui si faceva chiamare GIUSTONE: Perdere una persona cara in modo tragico come un incidente stradale ti annienta mentalmente e fisicamente,non puoi fare nulla e non ti rimane “nulla”.
Metabolizzi il dolore come antidoto alla rassegnazione, ma non ti basta per andare avanti. Si sfalda il resto della famiglia (come nel mio caso c’è un nipotino che resta) vieni penalizzato in molte circostanze purtroppo.

Io sento il bisogno di aggrapparmi alla parte vivente di Paolo, cioè a suo figlio, ma le visite mie e dei nonni paterni si diradano fino a ridursi al minimo indispensabile (compleanno e Natale), perché per “qualcuno/a” è giusto così! Allora la tua seconda casa diventa il cimitero dove passi sopratutto mentalmente la metà della tua giornata, aggiornando il tuo congiunto su ciò che sono gli avvenimenti, e lo fai partecipe di ogni cosa che a lui poteva interessare.

Le notti invece sono lunghe e insonni e sono sempre all’insegna dei ricordi più belli, e di quello che ha dato in gratificazione e Amore a tutta la famiglia e a quanto abbia arricchito la tua vita.
Vorresti vederlo e dirgli GRAZIE, quel grazie che ti lascia l’amaro in bocca e le lacrime agli occhi ma allo stesso tempo la consapevolezza di aver ricambiato il suo Amore in ogni sfaccettatura! Arriverà la serenità x me? Non lo sò! Grazie di tutto  La sorella Marianna Pianetti

Ognuno di noi è legittimato a pensare con estrema convinzione che sopravvivere ai propri figli sia innaturale e disumano,assolutamente inaccettabile. Eppure sempre più spesso crolla quell’immunità di cui sei certo e ti trovi catapultato nell’angoscia più profonda da cui non ne uscirai mai. In una giornata d’aprile che era un’anticipo d’estate,un incidente assurdo ed evitabile ci ha privati di paolo.

Un ragazzo d’oro dotato di un potenziale affettivo indiscusso,una vitalità forbita,tanta positività che elargiva a tutti noi. Ci si chiede come andare avanti ora? Come andrà avanti il suo bimbo per cui viveva? Nessuno potrà sostituirlo ed essere quella grande figura di riferimento che lui era. Il temporale distrugge i fiori ma non la primavera e tu Paolo sarai sempre quel grande ragazzo che abbiamo amato e che ameremo sempre! Sarai proprio la nostra primavera perenne!

La tua mamma Sandra!